La ripresa trainata dagli investimenti nel comparto edile. Disponibili i dati Istat elaborati da Unacea-CER relativi a gennaio 2021
A gennaio, l’export di macchine per costruzioni made in Italy sconta ancora l’onda lunga del rallentamento causato dal Covid-19. Nel primo mese dell’anno, le esportazioni di mezzi per il movimento terra e attrezzature da cantiere e per l’edilizia hanno frenato, fermandosi ad un controvalore di 151,08 milioni di euro, in flessione del 9,9% rispetto a gennaio 2020. Lo certifica il SaMoTer Outlook riportando i dati Istat elaborati da Unacea-CER. Una battuta d’arresto congiunturale, legata a quella del comparto edile che, l’anno scorso, ha visto gli investimenti pubblici e privati ridursi nel complesso del 10,1%.
Riguardi ai singoli mercati di destinazione, si segnalano comunque dei distinguo. Se i principali sbocchi restano in negativo (Europa Occidentale -9,2%, Nord America -32,7% e Nord Africa -64,6%), alcuni registrano una tenuta e chiudono gennaio 2021 in positivo: Europa centro-orientale e Turchia (+32,4%), Russia (+30,2%), Medio Oriente (+6,4%) e Cina (+1,5%).
Differenze anche riguardo alle diverse tipologie di macchine vendute all’estero. Quelle per il movimento terra (bulldozer, escavatori, autocarri) hanno tenuto maggiormente (-1,6%) rispetto a macchine stradali (-12,6%), per il calcestruzzo (-20%), per la preparazione di inerti (-7,8%), per la perforazione (-32,2%) e alle gru a torre (-21,6%).
Il perdurare dell’emergenza sanitaria ha influito a gennaio anche sul mercato interno italiano: le importazioni di macchine per costruzioni sono calate del 18,9%, superando di poco il controvalore di 70 milioni di euro.
Buone notizie arrivano però per il proseguo dell’anno, con stime al rialzo per gli investimenti nell’edilizia (+8,6%), nelle opere pubbliche (+7,7%) e nelle attività legate alla manutenzione (+14%), grazie al Superbonus del 110%.